Da buon credente ti chiedi se si può pregare il rosario mentalmente? Chi spesso non ha l’occasione di andare in chiesa perché è preso da tanti impegni lavorativi e personali, si ritrova da casa e possibilmente da solo, a dover pregare.
In quel momento è essenziale ripetere una preghiera ad alta voce? In questa guida scoprirai tutto ciò che è ritenuto giusto dalla Liturgia della Chiesa cattolica, inerente alla recitazione del rosario mentale (in silenzio) oppure ad alta voce.
Si può pregare il rosario mentalmente per la Liturgia della Chiesa cattolica?
Il Santo Rosario può essere ripetuto in qualsiasi modo si voglia, purché si faccia senza distrazioni e con piena lucidità. Ciò significa che si può pregare il rosario mentalmente quando si è soli, ma è preferibile recitarlo ad alta voce quando si fa prega tutti insieme (come ad esempio in Chiesa).
Come affermato da Sant’Agostino:
“La preghiera fatta in silenzio può essere valida, ma la preghiera ad alta voce in nessun modo sarà meritoria, se la mente non sarà devota”.
Recitazione mentale e silenziosa sono entrambe validate e di valore, senza ombra di dubbio. Quello che però la Liturgia della Chiesa tiene a sottolineare, è che una preghiera potrebbe assumere più valore qualora venga detta ad alta voce, poiché sarebbe come enfatizzare ancora di più i concetti.
Non temere però, anche il beato Alano sostiene e ribadisce più volte che pregare il rosario mentalmente ha gli stessi meriti di chi invece lo recita a parole ed alta voce, nonché la vita eterna.
In conclusione, possiamo rasserenarti a recitare il suo rosario in qualsiasi modo tu voglia, sia parlando che silenziosamente, perché la Chiesa Cattolica non ti obbligherà e né priverà della vita eterna, soltanto perché hai recitato una preghiera in un modo piuttosto che un altro.
La preghiera segue un proprio stile di vita, il modus operandi che più credi ti appartiene. Quello che realmente conta è pregare con la mente, evitando di farlo in momenti in cui potresti essere realmente distratto, e rischiare di ripetere meccanicamente senza badare al senso delle parole contenute nel rosario o in qualsiasi preghiera.
Infine, a fortificare tutto ciò è anche San Luigi Grignion de Montfort. Nella sua opera intitolata “Il segreto meraviglioso del Santo Rosario”, spiegando l’importanza della preghiera mentale associata alla meditazione.
In particolar modo riflettendo attentamente sui misteri della vita, della morte e della gloria di Gesù Cristo e non di meno, della sua santissima Madre.
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