Giocare d’azzardo è peccato? Cosa dice la Bibbia

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Sarà certamente capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di comprare un biglietto della lotteria, o magari quello di un gratta e vinci. Solo per gioco, per tentare la sorte senza accanimento né rimpianti pensando che, in fondo, non c’è niente di male, soprattutto se si ha la giusta disposizione di spirito. A tal proposito, però, è lecito chiedersi se in qualche misura si faccia peccato a tentare la sorte in questo modo, indulgendo in quello che , a tutti gli effetti, è un gioco d’azzardo. Insomma, si può dire di far peccato per il solo fatto di aver partecipato ad una lotteria? Cerchiamo di rispondere a questa domanda, per quanto non sia così semplice come potrebbe sembrare.

Cos’è il gioco d’azzardo

L’Enciclopedia Treccani online definisce il gioco d’azzardo come “attività ludica in cui ricorre il fine di lucro e nella quale la vincita o la perdita è in prevalenza aleatoria, avendovi l’abilità un’importanza trascurabile. Ne esistono svariati tipi, dai più antichi, come il gioco dei dadi (azzardo deriva dall’arabo az-zahr, che significa dado), a quelli più recenti effettuati con apparecchi automatici o elettronici”.

La stessa Treccani spiega, inoltre, come i dadi fossero già in uso presso gli antichi Egizi e che nell’Antica Grecia vi fosse l’usanza di scommettere sui grandi eventi sportivi che si tenevano nel corso delle Olimpiadi. L’imperatore Nerone (I° sec. d.C.), invece, istituì le lotterie di Stato, per raccogliere fondi senza dover introdurre nuove tasse. Il gioco d’azzardo, quindi, è un fenomeno piuttosto longevo, che nel tempo ha assunto forme moderne e rigidamente regolamentate, approdando anche online grazie a siti come, ad esempio, https://casino.netbet.it/.

Cosa dice la Bibbia

Le Sacre Scritture non fanno alcun riferimento a giochi che possano considerarsi ‘d’azzardo’, né a concetti come ‘scommessa’, intesa nel senso moderno del termine. È facile intuire come ciò sia dovuto principalmente al fatto che il gioco d’azzardo come lo intendiamo oggi non aveva alcun corrispettivo nell’antichità.

Al contempo, la Bibbia contiene diversi ammonimenti verso coloro i quali coltivano l’amore per il denaro e il desiderio di arricchirsi in fretta. E non potrebbe essere altrimenti, dato che la cupidigia è tra i sette vizi capitali. Nella Prima Lettera a Timoteo, ad esempio, si legge che “quelli che vogliono arricchire cadono vittime di tentazioni, di inganni e di molti desideri insensati e funesti, che affondano gli uomini nella rovina e nella perdizione. Infatti l’amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori.” In una Lettera di Paolo agli Ebrei (13:5), il concetto viene ribadito più o meno negli stessi termini: “la vostra condotta non sia dominata dall’amore del denaro; siate contenti delle cose che avete”.

Il tema ricorre anche nel Libro dei Proverbi: “Poiché la ricchezza si fa delle ali, come l’aquila che vola verso il cielo” (23:5) e “L’uomo fedele sarà colmato di benedizioni, ma chi ha fretta di arricchirsi non rimarrà impunito” (28:20). Infine, nel Libro delle Ecclesiastiche (5:9 e 5:10) si legge che “Chi ama il denaro, mai si sazia di denaro e chi ama la ricchezza, non ne trae profitto. Anche questo è vanità. Con il crescere dei beni i parassiti aumentano e qual vantaggio ne riceve il padrone, se non di vederli con gli occhi?”.

Così come la Bibbia, anche Papa Francesco si è più volte espresso con tono ammonitorio, sebbene tramite interventi che condannano anzitutto l’avidità e il già citato amore per il denaro, specie qualora venga anteposto alla dignità umana. In sintesi, conta molto la disposizione di spirito verso il gioco d’azzardo, che non dovrebbe mai essere considerato uno strumento per arricchirsi velocemente o senza sforzo, né dovrebbe alimentare la cupidigia verso il denaro e la ricchezza materiale.

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